Quest’anno, per ironia della sorte, sul Monte Amiata c’è caduta tanta neve, come non se ne vedeva da anni. Purtroppo, a causa della pandemia, gli impianti sono chiusi, così come tutte le piste che finalmente erano innevate a dovere. Gli impianti chiusi, però, non hanno fermato il turismo.
Noi non siamo dei grandi amanti della montagna. Come spesso scriviamo nei commenti e nei post, amiamo la neve ma non siamo abituati alla classica settimana bianca. Quest’anno, un pò per la voglia che c’è venuta di giocare sulla neve data dal fatto che è nevicato ovunque tranne che da noi, un pò per la voglia di libertà dato i due mesi di reclusione, abbiamo deciso di andare due giorni in sul Monte Amiata.
Perché il monte Amiata?
Abbiamo scelto il Monte Amiata per la neve per alcuni motivi. Prima di tutto, è vicino casa, cosa non da poco visto che abbiamo sfruttato il weekend breve, ovvero dal sabato alla domenica. Seconda cosa, è molto meno affollato del fratello maggiore, l’Abetone. Altra cosa, non facendo sciaspolate, discese con sci o snowboard, o sci di fonto, gli impianti presenti sono più che adeguati alle nostre esigenze (ovvero nulla). Anche se, da quello che ho capito dai più esperti, le piste sono belle anche lì.
Il sabato, viaggio e arrivo
Come già accennato prima, la partenza è avvenuta sabato mattina, direzione vetta amiatina. Arrivati quasi a destinazione, una pattuglia dei vigili urbani ci intima di tornare sui nostri passi che in vetta c’è troppa gente. Cosi, giriamo il nostro Zefiro e torniamo a Prato della Contessa. Parcheggiamo a fianco dell’hotel, ci infiliamo le tute (i bambini, io e Giulio eravamo con normali jeans) e via a scivolare sulla neve. La gente era tanta ma ognuno per i fatti loro, non si rischiava mai l’assembramento se non tra i membri della stessa famiglia o gruppo di persone. La neve, fino a che non è salito un pò il sole, era completamente ghiacciata, tanto che era difficile camminare e spostarsi però perfetta per scivolare con slittini o i bob. Noi eravamo armati con le palette da neve comprate al Decathlon, così al volo, pochi giorni prima, e, nonostante gli scarsi mezzi, i bimbi si sono divertiti tantissimo.
Per dormire, visto le previsioni meteo non ottime, siamo scesi di quota, fino a Santa Fiora, dove è presente una area sosta comunale completamente gratuita, completa di corrente, carico e scarico. Ottima perchè ben riparata dal rumore della strada, a due passi c’è American Bar Movida che fa una pizza buonissima, e a pochi metri c’è il bellissimo borgo del paese, che merita sicuramente una visita.
La giornata di domenica e rientro
La domenica mattina siamo risaliti in quota e, come da previsione, stava nevicando. Per paura che aumentasse, siamo rimasti al Prato della Contessa, senza neanche provare a salire in vetta. Abbiamo un posto migliore per Zefiro cosi ci siamo goduti ancora di più la nostra permanenza sulla neve.
P.S. Il nostro Zefiro è diventato “famoso” comparendo nella foto dell’articolo sul ilgiunco.net che parlava di alcune coppie multate per essere venute in Toscana senza reale necessità. No, noi non siamo stati multati.
il link all’articolo: https://www.ilgiunco.net/2021/02/03/tre-coppie-multate-da-fuori-regione-sullamiata-e-a-saturnia-anche-da-sassari/
Per altre esperienze sul Monte Amiata: https://famigliabordo.it/monte-amiata-in-autunno/
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